Nuove linee guida OMS

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Le persone possono utilizzare le sezioni aperte HIV - TRASMISSIONE E DIAGNOSI e NON SOLO MEDICO

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gio80
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Iscritto il: 21 maggio 2010, 14:25

Nuove linee guida OMS

Messaggio da gio80 »

Il 9 giugno 2010 sul sito Dell OMS sono state pubblicate le nuove linee guida per quanto riguarda i test e periodi finestra guardate tutti http://whqlibdoc.who.int/publications/2 ... 15_eng.pdf Dottore potrebbe fare chiarezza e in inglese
matteo87
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Iscritto il: 16 gennaio 2010, 19:24

Messaggio da matteo87 »

beh tra le tante cose, c'è anche scritto che nella sezione "window Period", ovvero periodo finestra, che la maggior parte degli individui (95%) produce una quantità di anticorpi rilevabili dal test entro 3-4 mesi...
Adesso apriti cielo, chissà quante nuove domandine nuove ed originali arriveranno per il dottore...
SOS
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Iscritto il: 25 aprile 2010, 14:20

Messaggio da SOS »

Sembra strano che le linee guida prevedano però il test a 4 e 12 settimane. A questo punto, si disinteressano di più del 5% dei pazienti.
Anche meglio di prevedere il test a 3 per rapporto a rischio con partner ignoto e test a 6 mesi per partner sicuramente s+.
Più leggo queste linee guida e più mi convinco che le scrivano veri luminari...
gio80
Messaggi: 122
Iscritto il: 21 maggio 2010, 14:25

Messaggio da gio80 »

il periodo finestra si dice essere 3-4 mesi e poi si aggiungono le settimane in base al rischio o alla categoria dottore che cosa ci dice lei?
gio80
Messaggi: 122
Iscritto il: 21 maggio 2010, 14:25

Messaggio da gio80 »

il 95% in 3 4 mesi e il restante 5%???????????? DOTTOREEEEEEEEEEEEEEEE
gio80
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Iscritto il: 21 maggio 2010, 14:25

Messaggio da gio80 »

MATTEO perche non me la spieghi tu la cosa adesso... poi sono io paranoico....
vor79
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Iscritto il: 26 marzo 2010, 13:47

Messaggio da vor79 »

3/4 mesi??????? e il 95% e il resto? dottore potrebbe spiegare?
SOS
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Iscritto il: 25 aprile 2010, 14:20

Messaggio da SOS »

Bene. Ve la scrivo io una bella linea guida dettata da un approccio sistemico che spesso non si segue in medicina orientata ad un approccio specialistico.
La differenza tra partner ignoto e partner certamente s+ mi sembra una castroneria da premio Nobel per la stupidità.
I sintomi non contano e sono aspecifici. Forse o forse no. Se si diffondessero di più le informazioni sulla sidrome virale acuta, i medici ed i pazienti seguirebbero un percorso diagnostico più approfondito.
Ecco il criterio che è in linea con la logica di test:
a) nessuna sindrome o corteo paucisintomatico - test 3 mesi
b) sindrome con forte grado di specificità - 6 mesi

Semplice, logico ed elimina la legenda anacronistica dei 10-12 mesi.
Spero di sbagliarmi, soprattutto per me stesso...
Ho la sensazione che queste linee guida siano scritte da avvocati piuttosto che da scienziati, così il risultato è lo scarica barili arrivando all'interpretazione del singolo caso.
Ma se tutto dipende dal caso specifico, perché non si rinuncia a scrivere una linea guida? Forse viviamo in una società cannibale in cui di quel 5% non frega proprio a nessuno!
mrmik
Messaggi: 107
Iscritto il: 17 maggio 2010, 15:59

Messaggio da mrmik »

[quote="matteo87"]beh tra le tante cose, c'è anche scritto che nella sezione "window Period", ovvero periodo finestra, che la maggior parte degli individui (95%) produce una quantità di anticorpi rilevabili dal test entro 3-4 mesi...
Adesso apriti cielo, chissà quante nuove domandine nuove ed originali arriveranno per il dottore...[/quote]

Ma infatti è così, con i test che rilevano solamente gli anticorpi, esiste il rischio che a 3 mesi magari non si sono ancora sviluppati gli anticorpi ma è un rischio molto remoto.
Per ovviare a questo problema ci sono i test combinati (appena ieri sono stati approvati dalla FDA americana)che rilevano anticorpi E antigene e quindi sicuramente qualcosa vanno a beccare. L'antigene è parte del virus...se c'è il virus esso viene rilevato. Più il test è recente e maggiore sarà la sua sensibilità: se il test ha una sensibilità tale da avere il limite di ricerca dell'antigene fissato a meno di 50pg/ml allora il test sarà sicuramente certo già dopo 30 giorni...DA 30 giorni in poi, non è vero che se lo fai dopo 50 giorni non vale piu...quando l antigene non sarà più facilmente rilevabile è perchè in circolo già ci saranno gli anticorpi, quinid il test combo rileverà quelli. E' questo il motivo perchè sconsigliano di fare il test SOLO per il p24...
test combo > ALL
:lol: :lol:
SOS
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Iscritto il: 25 aprile 2010, 14:20

Messaggio da SOS »

Chi dice la bugia non è figlio di Maria...
Ma non avevamo detto che i test di III e IV generazione, con o senza antigene sono definitivi a 3 mesi?
Concordo con l'affermazione di antigene o anticorpi, confermata anche da Medicitalia...
matteo87
Messaggi: 36
Iscritto il: 16 gennaio 2010, 19:24

Messaggio da matteo87 »

[quote="gio80"]MATTEO perche non me la spieghi tu la cosa adesso... poi sono io paranoico....[/quote]
Scusami cosa c'è da spiegare? cosa non ti è chiaro sul 95% delle persone dopo 3-4 mesi hanno sviluppato anticorpi???
Vuol dire che il 5%, può anche non averli sviluppati, molti medici non sono d'accordo con questo parere, è così difficile da capire?
E comunque, ricordati che il dott. Monti ha sempre espresso i suoi pareri sul periodo finestra del test per quel riguarda il nostro paese, a differenza delle linee guida che hai postato tu, che riguardano il mondo intero, per intero si intende, paesi sviluppati, con tecnologie mediche e non all'avanguardia, ma anche le regioni più recondite dell'africa o di altri paesei... insomma, TUTTO il mondo...
Detto questo, sono d'accordissimo con l'utente SOS sul fatto che quantificare il periodo finestra in base alla conoscienza o meno della situazione sierologica del partner sia sbagliato, ma sono anche altrettanto certo che quantificare tale periodo, in base ai sintomi avuti durante tale periodo, è una stupidata anche peggio della prima citata... e visto che a quanto pare tu ne sei a conoscienza, dato che li citi, ci elenchi i sintomi SPECIFICI (e nota che non c'è la A all'inizio della parola) dell'HIV???
Grazie
nondormo
Messaggi: 1053
Iscritto il: 26 maggio 2010, 10:47

Messaggio da nondormo »

Io mi rifarei tranquillamente a quanto riportato a pag. 16:

"If PEP is not available, persons with a possible HIV exposure who test HIV
negative at the first HIV testing encounter following the incident (i.e. sexual violence/
rape or occupational exposure) or who have an indeterminate HIV status warrant retesting
after four weeks, and if still negative, at 12 weeks to ensure that they are truly HIV
negative as a result of that exposure."

Quindi situazione definitiva dopo test negativi a 4 e 12 settimane.


Tenete anche presente quanto riportato a pag. 12:

"Although providers may perceive re-testing as an opportunity to engage persons in
prevention counselling, this wastes testing resources and places the encounter’s focus
on the test, rather than on discussing risk reduction strategies. Re-testing is recommended for diagnostic purposes."

Quindi si capisce che il fatto di ripetere il test ad una certa distanza di tempo è stato un metodo utilizzato, se non capito male, anche per tenere "agganciato" il più possibile il soggetto a rischio evitando il ripetersi nel periodo dei comportamenti rischiosi.
Questo secondo me spiega anche le posizioni 6/12 mesi.
Nel documento si raccomanda invece di utlizzare il re-test solo a scopi diagnostici e non anche "educativi"...
Ultima modifica di nondormo il 23 giugno 2010, 12:23, modificato 1 volta in totale.
gio80
Messaggi: 122
Iscritto il: 21 maggio 2010, 14:25

Messaggio da gio80 »

Quelle linee guida sono state scritte da scienziati provenienti da tutto il mondo dopo ricerche non da persone o medici comuni stiamo parlano del OMS non di un semplice centro specializzat. Per quanto riguarda i sintomi io non so che dirti io personalmente ho un test a 135 giorni e una pcr RNA qualitativa a 120 giorni e ancora non mi sento sicuro e sai perché ? Perché fin quando una persona sente in giro che vi e una possibilità anche 1% che il risultato può cambiare a 6 mesi una persona non può stare tranquilla secondo me spero e invito il dottore a fare chiarezza
SOS
Messaggi: 162
Iscritto il: 25 aprile 2010, 14:20

Messaggio da SOS »

http://www.simit.org/Formazione/CasiClinici.aspx?idc=13

ti posso indirizzare al link dove sono riportati i sintomi in ordine di specificità. Pensa che ho trovato questo sito dopo iniziavano a manifestarsi.
Non voglio spaventare nessuno, ma nessuno parla della sindrome e nessuno ne vuole parlare. Io stesso credevo che tutto il processo di contagio fosse asintomatico. Certo quei sintomi sono aspecifici perchè non consentono di diagnosticare l'hiv, ma sono un indizio che non dovrebbe essere trascurato nel bene e nel male. Non concordo sul fatto che non contano nulla, anzi, come riportato nel documento, dovrebbero indirizzare un medico ad indicare ed approfondire quel sospetto.
Anzi, personalmente ritengo che dovrebbero mettere anche in discussione un comportamento non ritenuto a rischio.
Spero di sbagliarmi perchè sono in questo caso: se prendo un graffio giocando a calcio, non mi faccio sei mesi di test HIV!
Non sono competente, anzi sono di parte.
La mia scienza è troppo fisica, quindi figurati come posso valutare stress, paranoie di fronte ad un linfonodo.
Per sarebbe una violenza come giustificare la forza di gravità per l'attrazione sentimentale che abbiamo per la terra...
gio80
Messaggi: 122
Iscritto il: 21 maggio 2010, 14:25

Messaggio da gio80 »

[quote="nondormo"]Io mi rifarei tranquillamente a quanto riportato a pag. 16:

"If PEP is not available, persons with a possible HIV exposure who test HIV
negative at the first HIV testing encounter following the incident (i.e. sexual violence/
rape or occupational exposure) or who have an indeterminate HIV status warrant retesting
after four weeks, and if still negative, at 12 weeks to ensure that they are truly HIV
negative as a result of that exposure."

Quindi situazione definitiva dopo test negativi a 4 e 12 settimane.


Tenete anche presente quanto riportato a pag. 12:

"Although providers may perceive re-testing as an opportunity to engage persons in
prevention counselling, this wastes testing resources and places the encounter’s focus
on the test, rather than on discussing risk reduction strategies. Re-testing is recommended for diagnostic purposes."

Quindi si capisce che il fatto di ripetere il test ad una certa distanza di tempo è stato un metodo utilizzato, se non capito male, anche per tenere "agganciato" il più possibile il soggetto a rischio evitando il ripetersi nel periodo dei comportamenti rischiosi.
Questo secondo me spiega anche le posizioni 6/12 mesi.
Nel documento si raccomanda invece di utlizzare il re-test solo a scopi diagnostici e non anche "educativi"...[/quote]
ti indica di ripetere il test dopo il periodo finestra considerato 3-4 mesi quindi dopo il primo test fatto a 3-4 mesi si aggiungono le 4 settimane o le 12 settimane secondo la tabella, resta il fatto del 5% delle persone
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