#NEWS DAI RICERCATORI: PrEP: un'opportunità per il controllo delle Infezioni Sessualmente Trasmissibili
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente dichiarato che l’espansione della profilassi pre-esposizione per HIV (PrEP) rappresenta un’opportunità per abbassare l’incidenza delle infezioni sessualmente trasmesse (IST, chiamate spesso MTS, quali sifilide, gonorrea, epatiti da virus B e C, infezioni da virus erpetico simplex di tipo 1 e 2, infezioni da papilloma virus, infezioni da clamidia e infezioni da tricomonas), in aumento nel mondo e sempre piú a rischio di resistenza batterica ai farmaci, in particolare per il batterio responsabile della gonorrea.
L’OMS ha condotto un’analisi sulle IST all’interno di programmi di PrEP in ben 26 paesi (Italia esclusa) utilizzando i dati di 88 studi. La frequenza delle IST in coloro che cercano la PrEP era già elevata, circa 1 su 4 infatti aveva una IST all’arruolamento. I nuovi casi di IST nelle persone in PrEP erano estremamente alti; ad esempio l’incidenza di una diagnosi di clamidia era del 21%, contro il 3% della casistica generale.
C’è un acceso dibattito su come interpretare l’alto tasso di IST nelle persone in PrEP: se da un lato la PrEP potrebbe contribuire ad aumentare comportamenti a rischio, come un ridotto uso di condom, questi dati possono essere spiegati dalla migliore capacità diagnostica delle IST all’interno dei programmi di PrEP, che altrimenti risulta spesso inadeguata. Infatti, la maggior parte dei centri per le IST si basa su un approccio sindromico, secondo il quale i test diagnostici vengono fatti solo se il paziente lamenta dei sintomi, spesso somministrando un trattamento presuntivo senza fare alcun test. Al contrario, in molti programmi per la PrEP i test vengono fatti come screening regolari, portando ad un numero maggiore di diagnosi.
L’alto tasso di IST osservato in coloro che usano la PrEP deve quindi spingere gli addetti alle politiche di Sanità Pubblica, gli specialisti in Malattie Infettive e le associazioni degli attivisti, a creare servizi migliori, in cui la PrEP rappresenta il punto di partenza per migliorare la gestione e il trattamento delle IST. I programmi di PrEP dovrebbero far parte di un più ampio pacchetto di servizi, che include, oltre al test dell’HIV, assistenza alla notifica del partner, accesso a condom e lubrificanti, screening e trattamento delle IST, e l’opportunità di vaccinarsi per i virus delle epatiti (epatite A e B) e per il virus del papilloma.
L’integrazione della PrEP con i servizi per la gestione delle IST comporta delle sfide, come il costo dei test diagnostici, ma rappresenta l’occasione per raggiungere popolazioni chiave, per migliorare il controllo delle IST e ampliare la gestione dei servizi di sanità pubblica legata al sesso e alla riproduzione.
Per saperne di più:
http://www.salute.gov.it/portale/home.html
https://www.who.int/hiv/pub/prep/prevention-sti-prep/en/
Dr. Luca Schifanella, M.D. specialista in malattie infettive e Ph.D. in clinical and experimental medicine;
Dr Francesco R. Simonetti, specialista in malattie infettive e Ph.D. student, John Hopkins University, Baltimore, USA