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Perché fare il TEST?

20 maggio 2018

Oggi l’infezione da Hiv, grazie alle terapie combinate, si tiene sotto controllo, con un’aspettativa di vita pari a quella di chi è sieronegativo. Sapere è quindi importante per assumere subito le terapie, per evitare di indebolire il sistema immunitario, per non trasmettere l’infezione ad altre persone e per far nascere bambini sani.

Il Test Hiv è semplice, può essere fatto solo con il consenso dell’interessato e rispettandone la riservatezza, ovvero può essere chiesto di farlo in anonimato; generalmente è gratuito nei centri pubblici, ma ci sono casi in cui viene chiesto il pagamento di un ticket.

Come: Il test consiste in un semplice prelievo di sanguenon è necessario essere a stomaco vuoto e non presenta controindicazioni coi farmaci di uso comune (antibiotici, antinfiammatori, antipiretici, ansiolitici, ecc.). In genere il risultato viene consegnato in due/tre giorni.

 Il risultato del Test viene comunicato esclusivamente alla persona interessata.

Per i minori è necessario il consenso dei genitori o di chi esercita la potestà. In alcuni casi può essere richiesta autorizzazione al giudice tutelare appositamente nominato.

TEST PIU’ COMUNEMENTE USATI:

Metodo Elisa: più comunemente chiamato Test Elisa (si può trovare anche coi nomi ElfaMEIA od EIA, che si basano tutti sulla stessa metodica) va a rilevare la presenza di anticorpi al virus Hiv-1 e Hiv-2. I Test di III generazione, ancora usati in alcune strutture pubbliche e private, rilevano la presenza di anticorpi almeno 3 settimane dopo il contatto a rischio. Tuttavia, poichè la formazione di anticorpi può essere successiva, il Ministero della Salute raccomanda di considerare il Test definitivo a 90 giorni.

Combo Test o Test di IV generazione: è un Test Elisa che, oltre a ricercare gli anticorpi, ricerca anche l’antigene P24, una proteina del virus Hiv-1 che compare già nelle fasi iniziali dell’infezione. Ormai è questo il test più usato nelle strutture pubbliche. Il Test di IV generazione è in grado di rilevare la presenza dell’antigene P24 molto precocemente (a 1-2 settimane dal contagio), tuttavia viene ritenuto definitivo a 40 giorni, in quanto si possono rilevare sia la P24 , sia gli anticorpi.

Test NAT (Nucleid Acid test): questi sono test molecolari che individuano la presenza del virus nel sangue mediante una metodica che si chiama PCR qualitativa. Essi forniscono risultati attendibili anche dopo pochi giorni dall’eventuale contagio, ma per il loro costo elevato non vengono impiegati abitualmente. Essi vengono riservati alla rilevazione del virus nel neonato nato da madre positiva all’Hiv e nei donatori di sangue. Nei centri per i trapianti viene oggi usato un test, chiamato TRINAT, che rileva contemporaneamente Hiv, Hcv e Hbv. Sarà il medico del reparto di malattie infettive a stabilire se, sulla base del rischio corso, sia o meno il caso di eseguire tale Test che, peraltro, andrà sempre confermato con il Test Elisa e con il Test di conferma chiamato Western Blot (WB). Il WB ricerca le proteine specifiche di diversi componenti della struttura del virus.

Test rapido su sangue, chiamato anche Autotest: esiste in commercio un kit fai da te, acquistabile in farmacia, con il quale si può eseguire il Test su sangue mediante una piccola puntura sul dito. Esso rileva solo gli anticorpi ed è quindi attendibile a 90 giorni dal comportamento a rischio. Il vantaggio dell’autotest è la possibilità di eseguirlo da soli, nell’assoluta riservatezza; lo svantaggio è di non avere davanti un esperto a cui rivolgere le proprie domande e da cui ricevere immediatamente le informazioni corrette e necessarie, specialmente in caso di esito positivo. In quest’ultimo caso è importante non farsi prendere dal panico e non rimanere soli: bisogna rivolgersi a una struttura dove ripetere il test ed, eventualmente, iniziare il trattamento terapeutico. A questo proposito si possono ricevere informazioni utili e anche supporto psicologico chiamandoci: 06/4820999 oppure 06/4746031 oppure 02/33608680.

Test salivare: un Test rapido può essere eseguito anche su saliva. Questo test è stato comparato all’Elisa ed ha mostrato di essere un mezzo utile per la diagnosi fatta presso ospedali, ma anche in strutture a “bassa soglia” o su strada, dove può essere offerto e rapidamente eseguito. Ricerca gli anticorpi quindi è valido a 90 giorni dal comportamento a rischio. Prima di eseguirlo bisogna astenersi dal mangiare, bere (bevande al di fuori dell’acqua), fumare o masticare gomme per almeno 30 minuti.  Questo Test “alternativo” al classico prelievo può contribuire alle strategie di prevenzione raggiungendo larghi strati di popolazione quando le procedure di screening sono di difficile applicazione.

Dove fare il test?

Ecco l’elenco completo, indicato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dei Centri diagnostico-clinici pubblici dove si può eseguire il test:

http://www.uniticontrolaids.it/aids-ist/test/dove.aspx

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